Fazio
Da quando "viene via" Fabio Fazio non è più lui
Pubblicato da Giovanni Morandi Dom, 28/11/2010 - 09:02
Tutto diventa squallidamente spettacolo, anche gli argomenti più seri, che richiederebbero non il clamore ma una silenziosa riflessione. Mi riferisco allo squallore nel vedere strumentalizzare un tema come l’eutanasia pensando solo agli indici di ascolto, così come ho visto nell’ultima puntata del programma televisivo di Fabio Fazio, dove l’eutanasia è stata trattata come fosse l’unica scelta giusta. Rosario Grassini, Monza
PENSO che Fabio Fazio sia una persona seria, ha la faccia da persona seria, credo sia uno che non s’è mai montato la testa. O per meglio dire l’ho creduto finora, perché da quando conduce il programma “Vieni via con me” vedo in lui una sistematica ricerca del clamore, secondo le più diffuse convinzioni che il rumore oltre a cancellare le voci contrarie fa salire l’attenzione. Dedicare una puntata all’eutanasia, limitandosi a raccontare una storia, che ne sottolinea le ragioni ignorando le argomentazioni di quanti invece ritengono sia una arbitrio contro la vita, che, aggiungerei, ha fra l’altro terribili precedenti storici, dovrebbe indurre ad un’intelligente cautela e anche all’ascolto delle opinioni avverse. Non si può liquidare la questione, come fa Fazio, solo dicendo che quella raccontata è solo una storia. A questo punto gli suggerirei di scegliere storie meno gravi, ma capisco che la faziosità renda di più della serietà.
Tirado daqui.
Pubblicato da Giovanni Morandi Dom, 28/11/2010 - 09:02
Tutto diventa squallidamente spettacolo, anche gli argomenti più seri, che richiederebbero non il clamore ma una silenziosa riflessione. Mi riferisco allo squallore nel vedere strumentalizzare un tema come l’eutanasia pensando solo agli indici di ascolto, così come ho visto nell’ultima puntata del programma televisivo di Fabio Fazio, dove l’eutanasia è stata trattata come fosse l’unica scelta giusta. Rosario Grassini, Monza
PENSO che Fabio Fazio sia una persona seria, ha la faccia da persona seria, credo sia uno che non s’è mai montato la testa. O per meglio dire l’ho creduto finora, perché da quando conduce il programma “Vieni via con me” vedo in lui una sistematica ricerca del clamore, secondo le più diffuse convinzioni che il rumore oltre a cancellare le voci contrarie fa salire l’attenzione. Dedicare una puntata all’eutanasia, limitandosi a raccontare una storia, che ne sottolinea le ragioni ignorando le argomentazioni di quanti invece ritengono sia una arbitrio contro la vita, che, aggiungerei, ha fra l’altro terribili precedenti storici, dovrebbe indurre ad un’intelligente cautela e anche all’ascolto delle opinioni avverse. Non si può liquidare la questione, come fa Fazio, solo dicendo che quella raccontata è solo una storia. A questo punto gli suggerirei di scegliere storie meno gravi, ma capisco che la faziosità renda di più della serietà.
Tirado daqui.
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