Geni viventi
Geni viventi, top 100. Italiani? Solo Fo
Primi il padre dell'Lsd e l'inventore del Web. La sorpresa del Nobel: «Avrei voluto anche Piano e Odifreddi»
MILANO — Al primo posto c'è il chimico Albert Hoffman, che ha inventato l'Lsd e che però si trova a dividere la testa della classifica con Tim Berners-Lee, l'ideatore del «www», il World Wide Web. Seguono a ruota il miliardario filantropo George Soros, il papà dei Simpson Matt Groening, il Nobel per la Pace Nelson Mandela, il due volte Nobel per la chimica Frederick Sanger. Sono i magnifici sei dei migliori geni viventi al mondo, i primi di una classifica lunga cento nomi che vede al settimo posto l'unico italiano, anche lui un Premio Nobel: il genio Dario Fo.
«È una cosa da pazzi! Una cosa enorme e sorprendente se guardo chi c'è prima di me, dei giganti! »: l'autore del Mistero buffo proprio non si aspettava un tale successo. Sono gli inglesi a stilare la classifica dei geni e fa sorridere il trionfante titolo del Telegraph: «I cervelli britannici dominano la lista dei geni viventi: con 24 in classifica, il Paese ha generato un genio vivente ogni 2,5 milioni di persone, la più alta proporzione in assoluto».
E proprio gli inglesi scelgono Dario Fo, lettissimo, amatissimo e seguitissimo in terra britannica: il suo Morte accidentale di un anarchico è stato in scena a Londra per cinque anni consecutivi rappresentato da sessanta compagnie diverse. E pure in questo periodo, i palchi londinesi ospiteranno tre sue commedie, Mistero buffo, Settimo: ruba un po' meno e Non si paga! Non si paga!. Il titolo di quest'ultima, «fu perfino ripreso come slogan dai sindacati inglesi contro la Thatcher», ricorda Fo, che tiene anche lezioni alla London University. E sarà per questo che la scorsa estate i quattromila sudditi di Elisabetta II hanno fatto (anche) il suo nome in un'inchiesta-sondaggio per scegliere le migliori menti umane viventi in base a: popolarità, potere intellettuale, successo, importanza culturale e capacità di spostare i limiti. Tra i 1.100 candidati arrivati sono stati scelti i top 100. «Molte persone pensano che un genio debba essere quello che rivolta le convenzioni e le regole — ha spiegato Nigel Clarke, dirigente della Synetics Uk & Europe che ha realizzato la ricerca —: credo che Hoffman e Berners-Lee abbiano questo in comune con i grandi geni del passato, entrambi hanno rovesciato il mondo e forse questo già basta per renderli le più grandi menti viventi». E a scorrere la lista di gente che ha «rovesciato il mondo» ce n'è un bel po'.
Intanto, al settimo posto pari merito con Fo c'è lo scienziato Stephen Hawking e la sua rivoluzione dei buchi neri, poi Brian Eno (15), il Dalai Lama e Stephen Spielberg (26), Prince e Noam Chomsky (32), fino a Mohammed Ali e Bill Gates (43). Menti geniali che hanno ribaltato il mondo con le loro invenzioni, idee, note, parole. Al posto 43 però c'è anche un altro «rivoluzionario»: Osama Bin Laden. «È tipico dell'umorismo inglese — sorride Dario Fo —, e poi è una dimostrazione della serietà dell'inchiesta ». Peccato però che tra i geni la prima donna trovi il primo spazio solo al trentaduesimo posto con l'astrobiologa americana Margaret Turnbull. Certo non può però poi mancare l'amatissima JK Rowling di Harry Potter, giù al posto 83. Tra le altre (poche) spiccano Meryl Streep (49), Aretha Franklyn (67), Annette Baier (72) e Dolly Parton (94). E Dario Fo, chi metterebbe in classifica? Riflette il genio italiano passeggiando tra le opere di Emilio Tadini in mostra a Milano: «Non è facile, sceglierei magari un pittore, un architetto... Renzo Piano ad esempio. Ma penso anche al matematico Piergiorgio Odifreddi, in Inghilterra non è molto conosciuto, ma lui sì che è un grande genio e meriterebbe il Nobel».
Tirado daqui.
Primi il padre dell'Lsd e l'inventore del Web. La sorpresa del Nobel: «Avrei voluto anche Piano e Odifreddi»
MILANO — Al primo posto c'è il chimico Albert Hoffman, che ha inventato l'Lsd e che però si trova a dividere la testa della classifica con Tim Berners-Lee, l'ideatore del «www», il World Wide Web. Seguono a ruota il miliardario filantropo George Soros, il papà dei Simpson Matt Groening, il Nobel per la Pace Nelson Mandela, il due volte Nobel per la chimica Frederick Sanger. Sono i magnifici sei dei migliori geni viventi al mondo, i primi di una classifica lunga cento nomi che vede al settimo posto l'unico italiano, anche lui un Premio Nobel: il genio Dario Fo.
«È una cosa da pazzi! Una cosa enorme e sorprendente se guardo chi c'è prima di me, dei giganti! »: l'autore del Mistero buffo proprio non si aspettava un tale successo. Sono gli inglesi a stilare la classifica dei geni e fa sorridere il trionfante titolo del Telegraph: «I cervelli britannici dominano la lista dei geni viventi: con 24 in classifica, il Paese ha generato un genio vivente ogni 2,5 milioni di persone, la più alta proporzione in assoluto».
E proprio gli inglesi scelgono Dario Fo, lettissimo, amatissimo e seguitissimo in terra britannica: il suo Morte accidentale di un anarchico è stato in scena a Londra per cinque anni consecutivi rappresentato da sessanta compagnie diverse. E pure in questo periodo, i palchi londinesi ospiteranno tre sue commedie, Mistero buffo, Settimo: ruba un po' meno e Non si paga! Non si paga!. Il titolo di quest'ultima, «fu perfino ripreso come slogan dai sindacati inglesi contro la Thatcher», ricorda Fo, che tiene anche lezioni alla London University. E sarà per questo che la scorsa estate i quattromila sudditi di Elisabetta II hanno fatto (anche) il suo nome in un'inchiesta-sondaggio per scegliere le migliori menti umane viventi in base a: popolarità, potere intellettuale, successo, importanza culturale e capacità di spostare i limiti. Tra i 1.100 candidati arrivati sono stati scelti i top 100. «Molte persone pensano che un genio debba essere quello che rivolta le convenzioni e le regole — ha spiegato Nigel Clarke, dirigente della Synetics Uk & Europe che ha realizzato la ricerca —: credo che Hoffman e Berners-Lee abbiano questo in comune con i grandi geni del passato, entrambi hanno rovesciato il mondo e forse questo già basta per renderli le più grandi menti viventi». E a scorrere la lista di gente che ha «rovesciato il mondo» ce n'è un bel po'.
Intanto, al settimo posto pari merito con Fo c'è lo scienziato Stephen Hawking e la sua rivoluzione dei buchi neri, poi Brian Eno (15), il Dalai Lama e Stephen Spielberg (26), Prince e Noam Chomsky (32), fino a Mohammed Ali e Bill Gates (43). Menti geniali che hanno ribaltato il mondo con le loro invenzioni, idee, note, parole. Al posto 43 però c'è anche un altro «rivoluzionario»: Osama Bin Laden. «È tipico dell'umorismo inglese — sorride Dario Fo —, e poi è una dimostrazione della serietà dell'inchiesta ». Peccato però che tra i geni la prima donna trovi il primo spazio solo al trentaduesimo posto con l'astrobiologa americana Margaret Turnbull. Certo non può però poi mancare l'amatissima JK Rowling di Harry Potter, giù al posto 83. Tra le altre (poche) spiccano Meryl Streep (49), Aretha Franklyn (67), Annette Baier (72) e Dolly Parton (94). E Dario Fo, chi metterebbe in classifica? Riflette il genio italiano passeggiando tra le opere di Emilio Tadini in mostra a Milano: «Non è facile, sceglierei magari un pittore, un architetto... Renzo Piano ad esempio. Ma penso anche al matematico Piergiorgio Odifreddi, in Inghilterra non è molto conosciuto, ma lui sì che è un grande genio e meriterebbe il Nobel».
Tirado daqui.
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